Giovanni de Yepes nacque a Fontiveros, in Spagna, nel 1542. Entrò fra i carmelitani a Medina e, nel 1568, sollecitato e sostenuto da S. Teresa, intraprese la riforma maschile dell’Ordine, fondando il primo convento degli Scalzi a Duruelo. Tra fatiche, sofferenze e opposizioni (subì anche la detenzione in un duro carcere da parte dei suoi confratelli), portò avanti la riforma del Carmelo, aiutando S. Teresa e i suoi monasteri, ricoprendo incarichi di governo e di formazione, distinguendosi nel ministero della direzione spirituale, nel discernimento degli spiriti, nella testimonianza viva di santità. Morì ad Ubeda nel 1591, lasciando corposi ed eminenti scritti di elevata dottrina. Fu canonizzato nel 1726 e dichiarato Dottore della Chiesa nel 1926.
Un testo e una poesia di san Giovanni della Croce
ORAZIONE DELL’ANIMA INNAMORATA
…Non mi toglierai, Dio mio, quanto una volta mi hai dato nel tuo unico Figlio
Gesù Cristo, nel quale mi hai concesso tutto ciò che io desidero;
perciò io mi rallegrerò pensando che tu non tarderai, se io attendo.
Perché indugi a lungo, potendo tu subito amare Dio dentro il tuo cuore?
Miei sono i cieli e mia la terra, miei sono gli uomini, i giusti sono miei
e miei i peccatori. Gli Angeli sono miei e la Madre di Dio, tutte le cose sono mie. Lo stesso Dio è mio e per me, poiché Cristo è mio e tutto per me.
Che cosa chiedi dunque e che cosa cerchi, anima mia?
Tutto ciò è tuo e tutto per te. Non ti fermare in cose meno importanti
e non contentarti delle briciole che cadono dalla mensa del Padre tuo.
Esci fuori e vai superba della tua gloria.
Nasconditi in essa e gustala ed otterrai quanto chiede il tuo cuore.
CANTICO SPIRITUALE
Manoscritto B
STROFE 14 e 15
L’ Amato è le montagne, le valli solitarie e ricche d’ombra le isole remote, le acque rumorose, il sibilo delle aure amorose; È come notte calma molto vicina al sorger dell’aurora musica silenziosa, solitudin sonora, è cena che ristora e che innamora. | Mi Amado, las montañas los valles solitarios nemorosos las ínsulas extrañas, los ríos sonorosos, el silbo de los aires amorosos, la noche sosegada en par de los levantes del aurora, la música callada, la soledad sonora, la cena que recrea y enamora. |