Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me
(Ap 3, 20)
Come a dire: «Eccomi, sono già qui, sono lo sposo che ti viene a cercare. Non temere, io sono sempre con te, ma tu… aprimi!».
Il Signore Gesù si autoinvita, vuole abitare con noi, in noi; vuole donarsi a noi e farci vivere nell’intimità del suo amore. Al suo «eccomi» deve allora corrispondere il nostro «eccomi» lungo la nostra intera esistenza e nello spazio delle singole giornate che si susseguono. Nella vita di ogni uomo ci sono i grandi «eccomi» delle scelte decisive, che si declinano poi nei tanti «eccomi» quotidiani, feriali, eppur sempre carichi di tanta grazia.
Alzati, amica mia e vieni!
Perché, ecco, l’inverno è passato…
Vieni con me dal Libano, o sposa,
mostrami il tuo viso,
fammi sentirela tua voce…
dal Cantico dei Cantici
A volte può verificarsi che gli altri non capiscano le nostre scelte fatte in base alla chiamata di Dio, ed è allora che bisogna attingere forza dalla stessa grazia del Signore per non lasciarsi distogliere da lui, ma
persistere nell’«eccomi» che ci stabilisce nel suo disegno d’amore. Questo avviene specialmente in occasione delle grandi scelte che possono cambiare il corso della nostra vita. Sono le scelte vocazionali che non sono mai fatte a proprio arbitrio, ma sempre sotto l’ispirazione divina, come l’«eccomi» di Abramo, di Mosè, dei profeti, della stessa Vergine Maria. Si tratta di un «eccomi» che coincide con una consegna totale di se stessi e della propria vita a Dio; è l’«eccomi» dell’espropriazione dell’io per appartenere unicamente a Dio, qualunque sia il «prezzo» da pagare, è quindi l’«eccomi» della massima fede e fiducia in Dio per tutto quello che dispone a nostro riguardo.
Mi ha amato e ha dato se stesso per me
Gal 2, 16